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“Despite a row of multiple music stands partially blocking him from view, Cellist Francesco Dillon held every bit of attention with his playing. He brought absolute involvement and reverence to the demanding instrumental techniques and strange sonic stances called for in Harvey’s scores. A surprising, weird whistling came out of his amplified instrument in Curve with Plateaux. Like Curve, Advaya had moments where Dillon tangentially emoted; some of these moments were mysteriously reminiscent of expression found in traditional folk music from the Middle East, perhaps” (David Patterson - The Boston musical intelligencer)
”Un violoncellista liquido dalla curiosità sconfinata per il passato e il presente. Che non teme di pronunciare la parola "radicale". E dice: «Mi sento libero di perlustrare ogni possibile regione musicale. Ma odio l'eclettismo a tutti i costi, quelle ibridazioni commerciali oggi tanto di moda. Ciò a cui miro è un comune terreno d'intesa tra musiche radicali d'ogni epoca"(G. Moppi, Repubblica.it, 01 giugno 2010, p.12, sezione: FIRENZE)
"Che stia suonando una suite di Bach o un quartetto di Beethoven, che si confronti con le elucubrazioni digitali di Alva Noto, o con i guizzi improvvisativi di Dean Roberts, a Francesco Dillon interessa trattare il suono come fosse materia viva e cangiante, infinitamente malleabile. Un suono dall’impatto non solo intellettuale ma emotivo, tangibile, fisico." (Vincenzo Santarcangelo, SentireAscoltare)
"Dillon è un ottimo esempio di quella nuova figura di musicista “colto” […]: cioè un musicista dal solido background accademico e classico, ma dotato di un'apertura e di una curiosità musicale ad ampissimo raggio; non solo attivamente impegnato nella scena contemporanea internazionale e in stretti rapporti con gli interpreti e compositori di quella scena, ma anche direttamente coinvolto negli sviluppi più interessanti, innovativi o sperimentali delle musiche extra-colte attuali. Un concerto di alto livello e di grande spessore espressivo." (Fabio Strada, all about jazz.com)" (Fabio Strada, all about jazz.com)
2011, Liszt, Brilliant, la Repubblica
"[...] ricreate con gradevole malizia esecutiva." (pdf)
2011, Parma, Verso Traiettorie...
Avvincente concerto del violoncellista Dillon e del pianista Torquati alla Casa della Musica. (pdf)
2011, Liszt, Brilliant, Minardi
"Quel raro Listz per violoncello, nelle incisioni di Dillon" (jpg)