Autore recentemente riscoperto dagli interpreti – col determinante contributo del celebre violinista Gidon Kremer – Mieczysław Weinberg è al centro di un impegnativo progetto didattico-performativo di Francesco Dillon, ovvero l’esecuzione videoregistrata dei 24 Preludi op. 100 per violoncello solo, realizzata dai giovani violoncellisti fiesolani.
Ce ne parla il maestro: “Il progetto è nato da una limitazione, ovvero dalla impossibilità, vissuta nei mesi scorsi, di poter fare musica insieme, una componente che ritengo fondamentale anche in un corso di perfezionamento individuale come quello che condivido con Paolo Bonomini.
Ho cercato un’idea per riunire tutti i membri della classe in un lavoro comune, e volendo evitare registrazioni a distanza e artificiose sovraincisioni, ho pensato ad un’opera da dividere fra tutti.
Da tempo avevo intenzione di esplorare più a fondo la musica di Mieczyslaw Weinberg, un grande compositore del secondo ‘900 ancora un po’ dimenticato nelle pieghe della storia.
Amico intimo e compagno di strada di Dmitrij Šostakóvič, e autore di molte opere per violoncello (penso in particolare allo stupendo Concerto) Weinberg è una voce personale e potente, che merita l’attenzione sempre maggiore di cui sta godendo a livello internazionale.
I 24 Preludi op. 100 (1968) mi sono sembrati ideali per questa sfida collettiva: si tratta infatti di pezzi brevi, che esplorano lo strumento in tutti i suoi aspetti e registri; microcosmi autonomi nei quali riecheggiano continuamente echi e citazioni di capolavori del passato (da Schumann, a Bach, allo stesso Šostakóvič). La raccolta è una sorta di ideale atlante del violoncello novecentesco e una splendida possibilità, anche sul piano didattico, per accompagnare i giovani musicisti – e, speriamo, anche gli ascoltatori – alla conoscenza della musica moderna.
Ho diviso quindi i pezzi fra gli studenti secondo le caratteristiche e la personalità di ciascuno di loro e – una volta preso atto che non avremmo potuto realizzare la nostra esecuzione dal vivo – ho chiesto ad ognuno dei giovani violoncellisti di registrare in un luogo speciale, cercando di ambientare la musica in un’atmosfera il più possibile vicina allo spirito del brano.
Siamo molto orgogliosi del risultato finale di questo lavoro collettivo, che ad oggi è la prima registrazione video integrale di questa importante opera.”
Nato a Varsavia, Weinberg (1919-1996) ha attraversato i grandi e terribili eventi della storia del ‘900: sfuggito all’atroce destino dei suoi genitori, ebrei polacchi di origine moldava uccisi con la sorellina nel lager di Trawniki, visse dal 1943 a Mosca, dove non gli furono risparmiate le persecuzioni del regime stalinista. Nel suo intenso lavoro compositivo – al catalogo appartengono tra l’altro ben 17 quartetti per archi – confluiscono le caratteristiche di uno stile complesso, nel quale i severi studi contrappuntistici al Conservatorio di Minsk si amalgamano con le melodie ebraiche dell’infanzia, il gusto per la musica popolare russa e l’ammirazione per Šostakóvič.
La scrittura di Weinberg è decisamente impervia, e la prova dei giovani violoncellisti fiesolani davvero significativa; lodevole l’impegno di tutti, non solo per l’accurata preparazione delle esecuzioni, ma anche per il valore formativo di un’iniziativa che ha portato la classe ad approfondire la conoscenza di un autore e di un’opera meno noti e di grande interesse.